L’anelito alla pace dal nostro poeta.
di Italo Francesco Baldo
da “Il Punto di Creazzo” n. 836 del 20/10/2023
Giacomo Zanella, il maggior poeta vicentino, ha nei suoi versi ricordato come nei popoli debba sempre esserci l’anelito alla pace, ma questo non è un desiderio psicologico, è una tensione dell’umanità che ha colto il messaggio di Gesù Cristo che è di pace, pur nelle difficoltà della vita.
La pace, lo affermò anche il grande umanista Erasmo da Rotterdam, è un ‘a priori’, ossia uno stile di vita che vive se lo poniamo come pietra d’angolo nel costruire i nostri
rapporti personali, sociali e internazionali.
Meditare questi versi oggi è proporsi almeno di costruire la pace con amore e non con la forza delle armi e con le perversioni ideologiche che occulti poteri fomentano nei loro caldi studi dove conteggiano nei morti i loro denari.
Soprattutto chi non è in guerra deve proporre la pace ai contendenti e non parteggiare.
“Oh! Dagli Urali inospiti
Ultima strofa de “L’uomo è nato alla società” di Giacomo Zanella, 1846
All’infocata sabbia
Quando sarà che taccia
Ogni fraterna Rabbia?
Taccia la guerra? E i popoli
In dolce nodo uniti
Odan per tutti i liti
Amore sonare amor?”