E quella volta che si piegò (ma non si spezzò…)
Nel 1910, il 90mo dalla nascita di Giacomo Zanella, Cavazzale volle onorare il poeta erigendogli un busto di marmo.
Il conte Lauro Quirini, allora presidente del comitato promotore, il 15 settembre consegnò ufficialmente al comune il busto, che fu collocato sulla facciata della scuola elementare.
Nel tempo venne spostato su un’apposito basamento, realizzato con iscrizioni in latino sui lati, nel giardinetto prospicente largo Montegrappa, la sua attuale sede.
Quando Zanella si piegò (ma non si spezzò…)
Guardo, ridendo, alla lunghezza immensa
da Passeggiata mattutina, sonetto III da L’astichello (1880/1887)
De’ miei mobili stinchi; e cerco invano
Il capo, che fra i rami e l’erba densa
Si perde indistinguibile e lontano,
Come spesso si perde, allor che pensa
Prender piú spazio, l’intelletto umano.
Vogliamo ricordare un curioso aneddoto relativo ad un fatto del 2019, grazie ad un articolo tratto da Il Giornale di Vicenza.
24 agosto 2019
Pareva che volesse guardarsi i piedi il busto di Giacomo Zanella collocato in largo Monte Grappa a Cavazzale. Un passante, infatti, l’ha trovato in parte divelto dal suo piedistallo, sostenuto dalle armature in ferro che gli hanno impedito di essere staccato del tutto e magari cadere a terra, danneggiandosi. «Nel giro di due ore, subito dopo aver ricevuto la segnalazione, il busto era già stato sistemato – afferma il sindaco Damiano Ceron -. Sono portato a credere che si sia trattato di una goliardata o di una ragazzata, magari di qualcuno che aveva alzato troppo il gomito. Non sappiamo nemmeno stabilire quando possa essere accaduto e in quel punto non ci sono telecamere per risalire all’autore del gesto». È la prima volta che accade una cosa del genere, spiega il sindaco: «Al massimo ricordo che anni fa gli avevano colorato il naso. Comunque il nostro Zanella era ben ancorato e ha tenuto botta.».
A.FR. © Riproduzione riservata